Nobiltà Segreta

Sulle tracce del cardinal Bibbiena

prenota la visita

luglio-agosto 2023 / Bibbiena (AR)

Nobiltà Segreta. Sulle tracce del Cardinal Bibbiena

Mazzafirra, in collaborazione con la Pro Centro Storico Bibbiena e  il Comune di Bibbiena (che patrocina, contribuisce e collabora), propone Nobiltà Segreta. Sulle tracce del cardinal Bibbiena, una “mostra” diffusa all’interno delle mura della città di Bibbiena, che permetterà ai visitatori di scoprire numerose dimore gentilizie finora mai aperte al pubblico.

Si tratta di un’occasione irripetibile per scoprire e conoscere un patrimonio - d’arte, di storia e di intrighi familiari - rimasto per secoli nascosto, poiché custodito entro palazzi o dimore private. I visitatori, dunque, potranno visitare ambienti “segreti” e scoprire inediti tesori, immergendosi al tempo stesso nella storia e nella cultura della città di Bibbiena.

Il capoluogo casentinese rappresenta un caso unico nel panorama toscano, in quanto custodisce all’interno delle sue mura decine di palazzi o dimore gentilizie, i quali, grazie alla sensibilità dei proprietari e a fortunate vicende storiche, non sono mai stati divisi o frazionati: appaiono infatti ancora oggi nella loro veste originaria.

Il percorso di visita seguirà il filo rosso degli illustri cittadini bibbienesi, celebrando in particolar modo Bernardo Dovizi a cinquecento anni dalla sua morte, e facendo della sua dimora (oggi proprietà della famiglia Massella Ducci Teri), il fulcro dell’intera mostra.

Bernardo Dovizi, meglio noto come il Cardinal Bibbiena in omaggio al suo luogo d’origine, fu uno degli uomini più potenti del suo secolo. Da sempre legato alla corte medicea, il Bibbiena fu segretario di papa Leone X, grazie al quale fu investito della porpora cardinalizia nel 1513. Il papa gli affidò la corrispondenza papale e delicate missioni diplomatiche: di ritorno proprio da una di queste, nel 1520, morì, forse avvelenato.

Il ritrovo sarà in Piazza Tarlati (Piazza Grande) a lato della Caffetteria il Podestà. Il punto di ritrovo è indicato da un Totem dedicato alla mostra.

ORARI DI APERTURA

Ultime due date per l'estate 2023 (da prenotare attraverso il calendario in fondo alla pagina):

sabato 12 agosto ore 16.30

sabato 26 agosto ore 16.30

INFO E PRENOTAZIONI (obbligatoria solo per visite guidate):

Info line: 334 8950295 (anche via whatsapp): servizio assistenza attivo dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle ore 14.30 alle 17.30

Per i turni su prenotazione del fine settimana (che comprendono la visita guidata) si invita a fare la prenotazione attraverso l’apposito calendario in fondo a questa pagina

La prenotazione è gratuita (il pagamento sarà richiesto in loco)

È possibile acquistare il biglietto anche direttamente presso la mostra

Si raccomanda di portare dietro  i contanti

BIGLIETTI e COSTI:

0-16 = anni gratuito

+ 16 = 10.00 € (il costo comprende anche il noleggio delle radiotrasmittenti (con auricolare doppio che resterà di proprietà di chi lo usa)

- Disabili e loro accompagnatori (se necessari per la mobilità dei primi; 1 per persona - si consiglia di contattarci prima di prenotare) =  gratuito: si ricorda che il percorso NON è ACCESSIBILE ai DISABILI con ridotte o impedite capacità motorie.

- Guide turistiche nell'esercizio della propria attività munite di tesserino (NON visite private, NON sopralluoghi) =  gratuito

Si raccomanda di portare dietro anche i contanti che non è presente il POS

Nota bene:

- Il punto di ritrovo è a Bibbiena in piazza Tarlati davanti alla Caffetteria il Podestà; l'ingresso è segnalato da un totem, suonare il campanello se il portone è chiuso;

- Il percorso NON è ACCESSIBILE ai DISABILI con ridotte o impedite capacità motorie;

- Si ricorda di portare dietro i contanti;

- I cani NON possono accedere al percorso di visita;

- Il percorso dura circa 2 ore e potrà subire variazioni in base alle disponibilità dei proprietari dei palazzi e degli edifici religiosi;

- Si raccomanda di arrivare almeno 15 minuti prima dell’orario prenotato; la VISITA partirà sempre puntuale e non sarà possibile attendere nessun ritardatario;

- In caso di disdetta è obbligatorio dare preavviso all’organizzatore almeno 48 ore prima del giorno prenotato.

Percorso di visita

N.B.

Il percorso di visita sarà di volta in volta diverso in base alle disponibiità dei proprietari interessati, quindi non verranno visitati tutti gli edifici sotto elencati, ma una selezione che può essere di volta in volta diversa

Palazzi nobiliari:

Palazzo Dovizi: androne, scalone di ingresso, biblioteca e loggiato

Palazzo Martellini-Biondi, oggi Montini: salotto, sala da pranzo e giardino pensile

Palazzo Poltri: androne con scala cinquecentesca

Palazzo Niccolini: cappella, saletta affrescata e salone delle feste

Palazzo Ferri: primo piano nobile con affreschi ottocenteschi

Palazzo Scoti-Franceschi: androne, giardino pensile e salone della musica

Palazzo Marcucci-Poltri: sala da ballo e sala dorata

Palazzo Nati Poltri, oggi Conti: piano terra nobile, affreschi settecenteschi di Giuseppe

Parenti ispirati al Vecchio e Nuovo Testamento

Palazzo Campana: affreschi ottocenteschi

Luoghi sacri:

Chiostro del convento di San Lorenzo (con affreschi visibili per la prima volta dopo trenta anni)

Chiesa e chiostro di San Lorenzo (con le due robbiane attribuite a Luca della Robbia il Giovane)

Oratorio di San Francesco (con gli affreschi di Giuseppe Parenti dedicati al tema dell’Eucaristia)

Propositura dei Santi Ippolito e Donato (apertura per la prima per la prima volta del corridoio espositivo della canonica)

Luoghi pubblici:

Teatro Dovizi (da poco restaurato)

Parte del ricavato delle visite verrà destinato per l'acquisto di arredo urbano per il centro storico di Bibbiena

APPROFONDIMENTI STORICO-ARTISTICI SUI PALAZZI E LUOGHI SACRI DI BIBBIENA

 

Palazzo Dovizi

Il palazzo più importante di tutto il Casentino, costruito al limite della prima cerchia muraria di Bibbiena (ristrutturata e fortificata nel 1442 per decreto della Repubblica Fiorentina),fu commissionato dal cardinal Dovizi intorno al 1514 all’architetto fiorentino Baccio d’Agnolo, il quale realizzò un progetto ispirandosi ai grandi palazzi rinascimentali fiorentini.

Legato alla famiglia Medici, nonché amico di Raffaello, il Cardinale fu anche committente delle due robbiane eseguite da Luca della Robbia il Giovane per gli altari laterali della chiesa di San Lorenzo a Bibbiena (entrambe parte del percorso di visita).

 

Palazzo Poltri

Edificato dalla nobile famiglia Poltri, conserva i suoi tratti architettonici tipici del Cinquecento, come il bugnato e le finestre arcuate. Realizzata quando già Cosimo I era Duca di Toscana, la facciata presenta lo stemma Medici con la corona Granducale in angolo. Dettaglio interessante la presenza, sul fianco del palazzo, della finestra inginocchiata: ideata inizialmente per palazzo Medici-Riccardi in sostituzione delle vecchie logge. La famiglia Poltri, una delle più potenti di Bibbiena, unirà la sua storia a quella dei Dovizi grazie al matrimonio tra Giovanni Poltri e la sorella del Cardinal Bibbiena. 

 

Palazzo Niccolini

Oggi sede del Comune di Bibbiena, fu eretto dal marchese Filippo Niccolini intorno al 1645 e passò per eredità prima alla famiglia Ducci e successivamente ai frati Francescani, che nel 1905 lo cedettero all’amministrazione comunale in cambio del convento di San Lorenzo.

Recentemente restaurato dall’attuale amministrazione comunale, presenta una piccola cappella interamente decorata con Angioletti festanti e musicanti dal pittore fiorentino Giuseppe Parenti, le porte interamente decorate, sempre nel Settecento, con splendide vedute di paesaggio, una saletta che presenta alle pareti scene agresti (probabilmente dipinte nell’Ottocento) e un grande salone delle feste, oggi interamente recuperato.

 

Palazzo Scoti-Franceschi

Il palazzo appartenuto alla famiglia patrizia Scoti-Franceschi è ancora oggi dotato dell’antica torre medievale visibile nell’androne delle scale ancora lastricato con le pietre originali.

Qui è il più bel giardino pensile all’italiana del Casentino, dislocato su più livelli e fornito di fontane, dal quale si può ammirare una suggestiva vista dell’Oratorio di San Francesco e, in lontananza, del Sacro Monte della Verna. Splendido anche il grande salone della musica, interamente decorato dal pittore fiorentino Giuseppe Parenti.

Il palazzo passerà successivamente in mano alla nobile famiglia romana dei Ghezzi (il conte era uno dei portatori della sedia gestatoria del Papa), di cui è possibile vedere lo stemma affisso sul muro dell’androne. Il conte

 

Palazzo Nati-Poltri (oggi Conti)

Il palazzo, che si affaccia sulla piazza principale della città, è reso celebre dal magnifico ciclo di affreschi realizzati da Giuseppe Parenti, che si dipana fra le varie sale del pian terreno, trattando scene ispirate al Vecchio Testamento.

A fianco dell’ingresso principale si intravede una scalinata a gradoni, oggi ristrutturata, che presenta la caratteristica del “passo del cavallo”, che serviva per accedere alle cantine sottostanti.

 

Palazzo Ferri

Situato in estremità di via Berni è caratterizzato da una facciata con tre ordini di finestre e da una serie di sale poste al primo piano nobile interamente affrescate intorno alla fine del Settecento, fra le quali la più celebre è sicuramente quella dedicata ad Apollo, divinità dell’antica Grecia, protettore delle arti. Altre sale sono decorate con motivi antichizzanti, ispirati in particolar modo alle decorazioni di Pompei: si tratta perlopiù di figure femminili danzanti o che fluttuano leggere su sfondi chiari e celestiali.

 

Palazzo Campana

La residenza nobiliare conserva un tratto che la contraddistingue: il ripristino del colore verde per il portone, ad indicare che quello era un palazzo “fattoria”, dove nelle cantine erano custoditi i vettovagliamenti relativi ai poderi ed ai possedimenti di famiglia. Il palazzo, caratterizzato da tre splendide sale dipinte ad affresco nell’Ottocento, possiede un bellissimo giardino pensile che presenta ancora un pozzo con la vera originale. La proprietà era in origine indivisa ed apparteneva alle tre sorelle Campana, che avevano adibito il locale di fianco all’ingresso a cappella privata.

 

Teatro Dovizi

Incastonato fra le numerose residenze d’epoca è il bellissimo Teatro Dovizi, costruito intorno alla metà del XIX secolo, su progettato dall’architetto Niccolò Matas, autore anche dei progetti per la facciata del duomo di Firenze.

Il teatro, che nel nome omaggia il celebre cardinal Bibbiena, fu voluto dall’Accademia degli Operosi, circolo di nobili di Bibbiena, che cercavano un luogo per celebrare e praticare la cultura.

 

La propositura dei Santi Ippolito e Donato

La fondazione della propositura di Bibbiena risale ad oltre mille anni fa, quando questa si trovava fuori dalle mura cittadine, in un luogo noto come Castellare, che domina lapiana dell’Archiano. Intorno alla metà del X secolo (il primo documento è del979 d.C.), la chiesa venne edificata nel luogo in cui si trova ancora oggi, svolgendo la funzione di cappella del castello dei vescovi di Arezzo.

Successivamente alla battaglia di Campaldino (11 giugno 1289), quando gli aretini furono sconfitti dai fiorentini, la chiesa fu abbattuta durante gli otto giorni di sacco che subì Bibbiena. Poco anni dopo, fra il 1312 e il 1325, Guido Tarlati, vescovo di Arezzo nonché signore anche del castello di Bibbiena, fece ricostruire la chiesa sopra quella precedente, riprendendo la pianta a croce greca orientata. L’ingresso principale fu realizzato nella parete ovest (l’attuale lato sinistro), dove ancora oggi si trova una scritta in memoria di questa antica ricostruzione sull’architrave della porta detta “delle Campane”.

Intorno alla metà del XV secolo la chiesa fu ampliata e trasformata a croce latina, determinando il posizionamento del nuovo presbiterio a nord, mentre il lato ovest-est divenne l’attuale transetto.

La chiesa svolse la funzione di pieve fino al 4 settembre 1744, quando monsignor Domenico Poltri chiese al vescovo di Arezzo Carlo Filippo Incontri di elevarla a Propositura, funzione che svolge ancora oggi. L’edificio sacro, inizialmente dedicato ai santi Ippolito e Cassiano, è intitolato dal 2016 ai Santi Ippolito e Donato, quest’ultimo patrono anche della città di Arezzo.

 

Chiesa e chiostro di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo, annessa all’omonimo convento francescano, fu edificata alla fine del XII secolo e nei secoli successivi. Fu riedificata nel 1474 dai padri francescani in chiaro stile rinascimentale, con archi e campate a tutto sesto. La copertura e la facciata furono ricostruite dopo il 1919 a seguito di un terribile terremoto che colpì la città. All’interno, la chiesa custodisce due tra le più importanti robbiane presenti in Casentino: la Natività e la Deposizione di Luca della Robbia il Giovane.

 

Oratorio di San Francesco 

Situato in via Berni, e ancora oggi sede dell’antica compagnia di San Francesco delle SS. Stimmate, l’edificio, originariamente casa di proprietà dei monaci camaldolesi, fu acquistato nel1508 per costruirvi un oratorio. Il piccolo ambiente, interamente affrescato dal pittore fiorentino Giuseppe Parenti, con un maestoso ciclo di affreschi interamente dedicata alla celebrazione del mistero dell’Eucaristia, si presenta come uno dei gioielli aretini del Rococò toscano.

Le preziose decorazioni a stucco e l’arco presbiteriale sono realizzate negli anni Settanta del Settecento da Francesco Rusca, autore anche degli stucchi della chiesa conventuale di Sargiano, non lontano dalla città di Arezzo.

Come arrivare a Bibbiena:

Da Nord (Milano)

Percorrere l'autostrada del Sole A1, uscire a Firenze Sud, continuare sulla SP 127 in direzione di Firenze, attraversare Firenze, proseguire sulla SS 67 e poi SS 69,attraversare Diacceto (Passo della Consuma) e seguire la direzione per Bibbiena.

 

Da Nord (Bologna)

Percorrere l'autostrada A14 in direzione di Ancona, uscire a Cesena Nord, continuare sullaSS3BIS/E45, uscire a Pieve Santo Stefano Nord, attraversare Pieve Santo Stefano e proseguire in direzione di Bibbiena attraverso il Passo dello Spino.

 

Da Sud

Prendere l'autostrada del Sole A1, uscire ad Arezzo, proseguire sul raccordo Arezzo-Battifolle, attraversare Poggiola, Arezzo, Ceciliano, seguire le indicazioni per Bibbiena.

 

Una volta a Bibbiena:

Parcheggiare la macchina in uno dei molti parcheggi intorno alla città (consigliamo piazzale John Lennon dove ci sono le scale mobili per salire nel centro storico, oppure piazza della Resistenza) e proseguire a piedi. Una volta arrivati nel centro storico, in cinque minuti a piedi, arriverete a destinazione nella piazza sommitale di Bibbiena (Piazza Tarlati o Piazza Grande).

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